Siamo arrivati a Settembre, il mese delle vendemmie, delle prime piogge e... della nona Luna piena dell’anno, che domani ci regalerà anche una superluna con eclissi annessa. Un evento affascinante? Certamente. Un’occasione mistica da celebrare con rituali e raccoglimenti di gruppo? No, assolutamente no.
Ve lo dico chiaramente, senza mezzi termini: durante le eclissi è meglio non fare nulla. No riti, niente meditazioni collettive, zero cerchi magici. Nemmeno quella cosa dei cristalli o dell’acqua che tanto piace a molti. Potete informare o caricare/ripulire quel che volete un altro giorno. L’eclissi, come qualsiasi altro transito e qualsivoglia altro genere di congiunzione, va vista e trattata sotto una determinata ottica. Molti trascurano un aspetto essenziale di questi fenomeni: il retroscena legato ai poteri forti. Eh già, perché malgrado le vostre ferree convinzioni, parecchi individui ormai da anni usano specifiche pratiche rituali – in concomitanza con certi transiti – per attuare piani e progetti non proprio positivissimi. E le entità che ne scaturiscono colgono l’occasione per affacciarsi e fare capolino (ma non solo), zitte zitte, inosservate. Per intenderci dunque, è un po’ come aprire la finestra di casa durante una tempesta e aspettarsi di avvertire una leggera brezza. Logicamente il risultato sarà il seguente: 🥶
Alcuni, specie nel contesto della spiritualità e dell’olismo (materiale, volto al mero business), insistono nel far passare determinati eventi astronomici come attimi straordinari per il cammino spirituale. Certo… cosa non si fa per vendere il proprio prodotto confezionato a tavolino, o per avere un seguito pur pubblicando una marea di baggianate e imprecisioni? In periodi come il seguente, mi ritrovo la bacheca del tutto intasata di post e articoli sulla ritualistica. Testi senza capo né coda, condivisi solo per avere audience, consensi, fama e popolarità sui social – cosa che poi, di conseguenza, giova alla vendita dei rispettivi servizi. Mmh, sarà frutto di una coincidenza fortuita, oppure di una strategia elaborata minuziosamente per attrarre nuovi (e ahimè, impreparati) clienti? Chissà. Concedere o meno il beneficio del dubbio, comunque, non cambia la realtà dei fatti: in giorni come questi è molto più saggio centrarsi e radicarsi, da soli, in silenzio.
Ciò non significa isolarsi o ignorare la connessione con gli altri, anzi. Si tratta piuttosto di restare stabili, di rafforzare il proprio equilibrio interno, come radici profonde che nutrono l’albero anche quando tutto intorno sembra turbolento. In momenti di confusione e disorientamento è facile che il terreno si faccia instabile. Se siete saldi, però, nessuna bufera potrà sradicarvi.
Ma perché insisto tanto su questo punto? Perché eventi del genere sono veri e propri spazi-tempo particolari, dove le energie meno luminose, evocate da esperti officianti, trovano terra fertile. Per questo dico che non è il momento per mettersi a giocare ai maghi di turno o a improvvisare pratiche che non si conoscono bene. Lasciate da parte gli esperimenti, per adesso. Avrete tempo in altre notti per danzare sotto la Luna.
Se proprio sentite il bisogno di fare qualcosa, provate a riposarvi, a osservare il cielo in silenzio, slegati da ogni qualsivoglia genere di aspettativa. La natura ha i suoi ritmi e non sempre c’è bisogno di interferire. A volte la vera saggezza sta nel fluire con gli avvenimenti, senza forzarli. Pensate al suddetto frangente come a un’occasione per guardare dentro di voi, per ascoltare quel silenzio (maestro) che troppo spesso ignorate.
Dicono che “chi si ferma è perduto”, ma in certe notti, chi sa fermarsi è quello che si salva davvero. Cercate dunque di contenere gli slanci mistici e accantonate, per una volta, incensi, candele, magie.
Alla prossima. E ricordate: il potere, spesso, risiede nella non-azione.
R.F. | Romina Fabi